salve, potreste dirmi più o meno quanto può durare una confezione di Serimat una volta aperta?
utilizzandone di rado ho notato che ultimamente è molto più viscoso ed il telaio si stacca a fatica dalla carta una volta passata la racla.
mi chiedevo anche se è possibile renderlo più fluido con qualche aggiunta di solvente o altro per rimediare a questo inconveniente.
grazie
Alessandro, Cremona
Qualsiasi inchiostro a base solvente una volta aperto andrebbe anche richiuso con il suo coperchio, nel modo più ermetico possibile; il motivo è semplice: i solventi che compongono l’inchiostro con il tempo evaporano e l’inchiostro stesso tende ad asciugare.
Se l’inchiostro non è proprio essiccato è sempre recuperabile e si può ripristinare la giusta viscosità aggiungendo in quantità opportuna le sostanze che sono evaporate. Nel nostro caso si può aggiungere a piacere un diluente adatto a questo inchiostro e quindi compatibile: può essere il Diluente Normale 290.15, oppure il Diluente Lento 290.23.
Raccomando di non aggiungere il Solvente Pulizia Telai 51 o altri solventi impropri come per esempio il nitro antinebbia: questo sostanze distruggono le molecole dell’inchiostro e lo rendono inservibile (infatti vengono usate per sciogliere l’inchiostro e pulire il telaio dopo l’uso): un inchiostro allungato con il Solvente 51 o con il nitro antinebbia non essiccherà più.
Ciao Franco, ho acquistato dei kg di inchiostri Serimat, su vostro suggerimento, per poter stampare su carta. Uso l’emulsione Screensol 400 Blu, ed incido con lampada alogena da 500 watt. Finora ho sempre usato i Modatex anche per stampare su carta senza mai problemi. Provo invece i Serimat e devo buttare via tutta la tela, l’inchiostro mi si attacca alle maglie aperte e non riesco a chiudere nemmeno la prima passata. Quando lavo il telaio, riesco a rimuoverlo dalla parte emulsionata (blu), mentre rimane come resinato nella parte bucata (bianca), le maglie sono occluse..
Aiuto. Non farmi buttare 3 kg di inchiostro.
Luigino, Venezia
Innanzitutto la tranquillizzo: il Serimat è un inchiostro di elevata qualità adatto alla carta, al cartone, al pvc e ad altri supporti, che innumerevoli serigrafi utilizzano con piena soddisfazione: perciò non butti via il suo inchiostro, ma piuttosto vediamo come farlo funzionare al meglio. Mi fa piacere che lei riesca a utilizzare con successo su carta anche il Modatex, ma ribadisco che questo inchiostro non è nato per la stampa su carta e che, a seconda del tipo di carta più o meno assorbente, può far sorgere degli inconvenienti circa la definizione del disegno.
Quando un inchiostro, e quindi anche il Serimat, tende ad asciugare sul telaio la causa non è da ricercarsi nell’emulsione utilizzata o nel metodo di esposizione: riguardo a questo problema sono variabili ininfluenti. Non dobbiamo nemmeno concentrarci sul tipo di tela, in quanto se passa il Modatex, il Serimat dovrebbe passare a maggior ragione.
Il Serimat, come gli inchiostri ad acqua, non può essere lasciato fermo sul telaio per molti minuti: occorre tenerlo in movimento e uno strato di inchiostro spesso qualche millimetro, tra una stampata e la successiva, deve coprire l’area del telaio occupata dal disegno, cioè dove le maglie sono aperte, senza emulsione. Se il Serimat è stato così rapido ad asciugare, probabilmente era troppo denso: in questo caso, per portarlo alla giusta viscosità occorre allungarlo con poco diluente specifico, del tipo normale o, ancora meglio del tipo lento. Il tipo normale è il 290.15, mentre il tipo lento è il 290.23. Li trova entrambi alla pagina http://www.cplfabbrika.com/diluenti.html. Aggiunga il diluente a piccolissime dosi, per non rendere l’inchiostro troppo liquido.
Non mi dice con quale prodotto lei ha tentato di lavare il telaio: mentre gli inchiostri a base acquosa, come i Modatex, possono essere eliminati con acqua, gli inchiostri a base solvente necessitano di un solvente specifico. Nel nostro caso si raccomanda il Solvente Pulizia Telai 51, che trova alla pagina http://www.cplfabbrika.com/solventi-e-aprimaglia.html. Allo stesso indirizzo trova anche l’Aprimaglia in bomboletta spray: può esserle utile proprio per ronfrescare il telaio quando l’inchiostro non passa più bene attraverso le maglie ostruite; il prodotto si spruzza sull’area del telaio occupata dal disegno.
Tornando al solvente pulizia telai: se l’inchiostro non è completamente essiccato è sufficiente imbevere uno straccio di carta lavamani con il solvente e passarlo sopra e sotto il telaio, in corrispondenza del disegno: in poche passate l’inchiostro va via e la tela torna bianca.
Alla fine, con uno straccio asciutto, si elimina anche il solvente.
Buonasera, vi scrivo per un’informazione.
Lavoro un un laboratorio di liuteria e abbiamo la necessità di apporre in serigrafia il marchio delle nostre chitarre. Ho visto che il vostro sito è molto fornito in merito e vorrei porvi alcune domande prima di acquistare del materiale.1-Noi abbiamo i files vettoriali dei loghi che vogliamo serigrafare: potete realizzarci un telaio con il nostro logo?2-dal momento che vorremmo serigrafare su una superficie poliuretanica/poliesterina liscia non ci sono particolari problemi?
3- Che vernici ci consigliate per applicare il logo? Vi informo che noi abbiamo la necessità di applicare, sopra la serigrafia, ulteriori strati di poliuretano trasparente (quindi solvente)
4- Queste vernici per serigrafare le avete di quali colori?
Nell’attesa di un vostro riscontro cordiali saluti
Massimiliano Bonfanti
Massimiliano Bonfanti, Lecco
Quello dell’incisione telai è un normale servizio che offriamo. Il cliente ci invia il file vettoriale, noi scegliamo il telaio più adatto per dimensione e numero di fili, quindi lo consegnamo inciso e pronto per la stampa. La lavorazione richiede 5 giorni lavorativi.
Sulla vernice poliuretancia possono aderire due nostri inchiostri: il Nyloflex, con o senza catalizzatore, oppure l’Epoxery, sempre catalizzato. Se ci inviate una tavoletta di legno verniciata con il vostro prodotto (non necessariamente una parte di chitarra) potremo effettuare una prova di tenuta e consigliarvi il prodotto migliore.
Gli inchiostri Nyloflex e Epoxery sono disponibili in tutti i colori della tavolozza, visibili sul nostro sito alle pagine http://www.cplfabbrika.com/nyloflex-quasar.html e http://www.cplfabbrika.com/epoxery-bicomponente-quasar.html
Per particolari tinte della scala Pantone possiamo fornire la ricetta e dar modo al cliente di prepararsi il colore desiderato.
telaio 100 fili, inchiostro serigloss bianco e diluente normale 15.
le maglie si chiudono dopo 15/20 piccole stampe con caratteri non molto sottili, cosa che non succede con inchistri di altre case.
come mai?
grazie, saluti.
giovanni , felici
E’ difficile effettuare confronti fra inchiostri, in modo oggettivo e in identiche condizioni. Posso dirle come rallentare l’essicazione sul telaio dell’inchiostro a base solvente Serigloss. L’inchiostro va portato alla giusta viscosità, aggiungendo quanto basta il diluente 15 oppure, se si va nella stagione calda, il Diluente Lento 23.
La racla va mossa velcoemente e con poca pressione: è lo stesso movimento della racla che favorisce la tixotropicità dell’inchiostro e lo rende fluido. Tra una passata e la successiva non deve trascorrere troppo tempo, e mi riferisco a tempi dell’ordine dei 40 secondi, massimo un minuto; l’area del telaio ricoperta dal disegno deve essere sempre coperta da uno strato di 2-3 mm di inchiostro, mai pulita: si ottiene questo agendo con la racla: il ritorno della racla deve “caricare” il disegno e non scaricarlo.
Se occorre utilizzare l’apposita Aprimaglia Spray, spruzzando sopra e sotto il telaio.
Salve, vorrei sapere qual è l’inchiostro migliore per stampare su nylon tramite serigrafia e come si può asciugare a bassa temperatura dato che il nylon tende a bruciarsi facilmente. Grazie
Alessandro , Porto Torres
La stampa serigrafica su nylon si fa con l’inchiostro Nyloflex, che trova nei vari colori all’indirizzo del nostro sito http://www.cplfabbrika.com/nyloflex-quasar.html
Il Nyloflex è un inchiostro a base solvente che asciuga benissimo a temperatura ambiente, quindi senza alcuna sollecitazione termica del supporto di stampa. Il tempo di asciugatura può essere accorciato mediante soffio di aria tiepida; nelle grandi produzioni a questo provvedono forni a tappeto con ventilazione forzata.
Su supporti particolarmente difficili si può utilizzare il Nyloflex con aggiunta di catalizzatore; in questo caso l’adesione viene miglirata, senza alcuna variazione per quanto riguarda le modalità di essicazione.
eseguo i miei modesti lavori utilizzando inchiostri Argon Vinilflat su telai incisi con Azocol poy-plus.
Posso usare i Vs prodotti senza gettare via i miei e senza rovinare i telai.
In caso di risposta affermativa gradirei conoscere il tipo di inchiostro e il relativo diluente pasta base.
Cordiali saluti
Marcello
marcello, assisi
Un inchiostro con caratteristiche analoghe a quelle dell’Argon Vinilflat è il Quasar Serimat, da noi commercializzato, che trova alla pagina http://www.cplfabbrika.com/serimat-quasar.html
Si tratta di inchiostro vinilico a finitura opaca, che può essere diluito con diluente 290.15 (normale) e diluente 290.23 (lento); questi diluenti possono essere impiegati anche con Vinilflat.
Serimat e vinilflat possono essere stampati in successione e se necessario sovrapposti. Prima di miscelarli per ottenere colori composti è raccomandabile effettuare una porva preliminare.
Salve, posso stampare su maglie da basket in poliestere con inchiostro Modatex? lo uso su cotone asciugandolo con la termopressa e non mi ha mai dato problemi.
Grazie Marco.
Marco, Rosignano
Effettivamente l’inchiostro Modatex dà le sue prestazioni migliori su cotone, ma non è adatto al poliestere, per motivi di adesione. Le consiglio in questo caso l’inchiostro a base solvente Nyloflex, che assicura una tenuta ottimale. Il Nyloflex asciuga abbastanza rapidamente a temperatura ambiente, ancora meglio se con una corrente d’aria prodotta per esempio da un ventilatore. La termopressa in questo caso non è di particolare utilità. Trova il Nyloflex alla pagina http://www.cplfabbrika.com/nyloflex-quasar.html del sito
Buonasera Franco,
vorrei stampare shopper in tnt con inchiostro nyloflex, il telaio di quanti fili dovrebbe essere?
Grazie.
Giuseppe, Roma
Se le caratteristiche del disegno lo consentono, consiglio un telaio a 77 fili: ha sufficiente spessore per depositare uno strato sufficiente di inchiostro, e una sufficiente definizione per la maggior parte di marchi o scritte. Se il tnt è molto ruvido e si desidera depositare ancora più inchiostro, consiglio di emulsionare il telaio con una passata supplementare lato stampa, bagnato su asciutto, per spessorare leggermente il telaio stesso
Salve Sig. Ratto, oramai ci conosciamo da tempo! Volevo chiederle se secondo lei il Texprint può essere utilizzato per stampare TNT che poi andrà polimerizzato in forno a 160 gradi (Shoppers promozionali per una fiera). Grazie e saluti.
Edy, Treviso
L’inchiostro a base acqua Texprint Mono può assicurare una buona tenuta sul tnt, ma dipende dal trattamento finale di questo materiale. Infatti, se è stato siliconato o plastificato, allora l’inchiostro a base acqua non va bene e occorre un ink a base solvente catalizzato, come per esempio il Nyloflex. Le consiglio quindi di effettuare una prova preliminare, prima di lanciarsi sulla produzione. Sicuramente la cotttura a 160°C favorisce la tenuta e anche il tempo di indurimento dell’inchiostro.
Salve, sono gia vostro cliente.
dovrei stampare felpe in cotone e giacconi in poliestere lato cuore e retrospalle con inchiostro rosso.
Che tipo di inchiostro posso usare.?
Posso utilizzare lo stesso per entrambi?
urgentissimo
Grazie
Giovanni, Terni
Per le felpe in cotone va benissimo un inchiostro a base acqua come il Modatex o il Texprint Mono, che trova sul nostro sito. Il Texprint Mono è venduto anche nelle confezioni da 0,5 kg. Entrambi asciugano a temperatura ambiente.
Per i giacconi in poliesterre deve utilizzare l’inchiostro a base solvente Nyloflex, che trova sul sito alla pagina http://www.cplfabbrika.com/nyloflex-quasar.html
L’inchiostro Nyloflex si diluisce con il Diluente 290.15. Se il poliestere è trattato con siliconi può migliorare la tenuta dell’inchiostro con lo specifico Nyloflex Catalyst, aggiunto all’inchiostro stesso.
Sul poliestere gli inchiostri a base acqua hanno una pessima tenuta, qindi ne è sconsigliato l’uso. L’inchiostro _Nyloflex può invece tenere sul cotoone, ma risulta piuttosto rigido e tende a spaccare. E’ consigliabile usare sempre inchiostri specifici per i diversi supporti.
Salve. Ho comprato da voi l’inchiostro Nyloflex per stampare su giacchettini in poliestere. appena aperto il barattolo l’odore di solvente e’ molto forte, da dovermi mettere una mascherina, è normale? inoltre dopo aver messo l’inchiostro sul telaio, asciugava cosi rapidamente che sono riuscita a fare solo 4 stampe. asciugava sul telaio. ho dovuto quindi ripulire tutto e continuare. Non posso però pensare di stampare ancora in quetso sitstema. potrebbe consigliarmi come utilizzare il nyloflex senza incappare in questa situazione? grazie.
Chiara, Lucca
Gli inchiostri Quasar sono molto meno odorosi di altri inchiostri, e garantiti privi di sostanze nocive, ma si tratta pur sempre di inchiostri a base solvente. La mascherina a carboni attivi (quelle anti polvere sono del tutto inutili in questi casi) risolvono il problema e dovrebbero essere obbligatoriamente indossate, quando si stampano inchiostri a solvente, specie se nel locale non è installato un sistema di aspirazione.
Riguardo alla rapida essiccazione: se la temperatura del locale è elevata è consigliabile utilizzare il Diluente Lento 290.23, anziché il Diluente Normale 290.15
Inoltre la tecnica di stampa di tutti gli inchiostri a base solvente e a base acqua è particolare: occorre evitare di fermare il movimento della racla per più di 1 minuto e con la racla stessa occorre tenere l’area occupata dal disegno, sul telaio, perennemente coperta da uno strato di circa 2-3 mm di inchiostro. Perciò dopo la passata di stampa, si torna indietro con la racla e si spinge nuovo inchiostro sul disegno, in modo da coprirlo; quindi si sostituisce il pezzo sotto il telaio e si procede con il successivo movimento di stampa.
Se, dopo la stampa di alcuni pezzi, le maglie del telaio iniziano a chiudersi, c’è l’Aprimaglia Spray, da spruzzare sul disegno per liberarle.
Salve, dovrei stampare un manifesto in serigrafia su carta.
La scelta ottimale sarebbe un telaio da 120 fili, esatto? e per quanto riguarda l’inchiostro, che inchiostro mi consiglia? Io ho il modatex, ma creerebbe problemi con il telaio a 120 fili? rischierebbe di otturare ll telaio? Se acquisto colori a solvente come devo comportarmi durante la stampa? eguo lo stesso procedimento che per la stampa con inchiosro modatex? e per la pulizia del telaio?
Grazie infinite. Attendo una risposta
Buona giornata Alice
Alice, Alba
La soluzione al suo problema è abbastanza articolata:
Il telaio a 120 fili è ottimale per la stampa su carta solo se deve riprodurre dettagli molto fini. In questo caso è giusto scegliere un inchiostro a base solvente, come il Serimat a finitura opaca (pagina del sito http://www.cplfabbrika.com/serimat-quasar.html, in quanto gli inchiostri a base acqua non sono stampabili oltre i 77 fili. I telai utilizzati con inchiostro a base solvente devono essere puliti dall’inchiostro con l’apposito Solvente Pulizia Telai 51, che trova alla pagina http://www.cplfabbrika.com/serimat-quasar.html
La tecnica di stampa è la medesima degli inchiostir a base acqua: occorre fare attenzione che l’inchiostro non asciughi sul telaio.
Se, invece, il suo disegno ha caratteristiche tali da poter essere stampato con telaio a 77 fili o ancora meglio a 55 fili (linee spesse non meno di 0,3 mm) allora può usare un inchiostro a base acqua come il Texprint Mono (il Modatex può infiltrarsi nelle fibre della carta e rovinare le nitidezza dell’immagine), che abbiamo sperimentato recentemente su carta con ottimi risultati. Occorre solo avere l’avvertenza di non diluirlo con acqua più dello stretto necessario, per non inumidire la carta. Il vantaggio è l’assenza di odori e la possibilità di lavare il telaio con semplice acqua.
ho bisogno di vernici plastiche per abiti da lavo il bianco in particolare coprente e per stampare su naylon con una buona durata nel tempo
luigi, avellino
Gli inchiostri plastici, come il Plast PF Bianco, richiedono la cottura in forno o in termopressa alla temperatura di 150°C.
Può invece asciugare le sue stampe su nylon o poliestere a temperatura ambiente con l’inchiostro a base solvente Nyloflex, che trova sul sito alla pagina http://www.cplfabbrika.com/nyloflex-quasar.html
Il Nyloflex si diluisce con il Diluente Normale 290.15 o con il Diluente lento 290.23. I telai si puliscono dall’inchiostro con il Solvente Pulizia Telai 51.
Trattandosi di inchiostro serigrafico, ha consistenza pastosa.
Per utilizzarlo a pennello occorre diluirlo con quantità opportuna di Diluente Lento 23
Il Seriprop è disponibile naturalmente anche nel colore nero, per il contorno delle immagini; ma l’unico tipo di stesa che posso consigliare è il pennello.
L’asciugatura è a temperatura ambiente e l’indurimento completo avviene dopo 24 ore; dopo circa 30 minuti, comunque, l’inchiostro non è più appiccicoso; si può accelerare l’essiccazione con un getto di aria tiepida.
140 pagine con testi, illustrazioni e fotografie dettagliate che spiegano l’intero processo della stampa serigrafica. Si inizia dalla prestampa per passare alla scelta del telaio e dell’inchiostro.
Un libro nel quale il procedimento serigrafico è descritto in tutte le sue fasi, la ragione per cui questo testo è adatto all’hobbista, all’artista, all’artigiano, al serigrafo industriale.
Di seguito riportiamo l’introduzione al libro di Franco Ratto.
La serigrafia ha duemila anni, ma non li dimostra. La scienza e la tecnologia, con il loro progredire, l’hanno aiutata a mantenersi giovane, tanto che oggi è e rimane uno dei metodi di stampa più utilizzato e più versatile, adatto all’hobbista, all’artista, all’artigiano, all’industria. Il principio della serigrafia è molto semplice e permette a chiunque di lavorare in modo economico e in piena autonomia: sono sufficienti un telaio, una racla e dell’inchiostro. Tutto il resto è sovrastruttura, che ci consente di stampare prima e meglio su una varietà di oggetti quasi infinita: dalla carta, come era in origine, al tessuto, al legno, alle plastiche, al vetro, ai metalli, alla ceramica. Con la serigrafia stampiamo un’opera artistica, ma anche il parabrezza di un’auto, con antenna radio e resistenza anti frost, per l’appunto, serigrafate.
In questo sistema di stampa contano più la manualità e l’inventiva che la teoria, anche se questa è sempre vigile e solida, alle spalle di ogni nostra azione: comunque diamo il colpo di racla, c’è sempre una teoria pronta a spiegare che cosa in realtà succede, ma non è indispensabile conoscerla.
Per questo è divertente serigrafare: sono sufficienti la creatività e la manualità; se vogliamo possiamo perfino realizzare con le nostre mani un’attrezzatura economica e, sperimentando in modo diretto, metteremo assieme una esperienza tutta empirica, farina del nostro sacco. Ma se intendiamo fare della serigrafia una professione, o più semplicemente ottenere stampe di qualità, allora la conoscenza della teoria ci aiuterà a risol- vere i problemi più spinosi.
In questo manuale raccontiamo la serigrafia, nelle sue linee essenziali, a tutti quelli che vi si avvicinano per la prima volta: il procedimento serigrafico è descritto in tutte le sue fasi, passo passo. I serigrafi con esperienza ritroveranno invece qui parte del loro sapere, ma in modo organizzato e forse, tra una riga e l’altra, scopriranno nuovi particolari di questa attività affascinante. Buon divertimento e buon lavoro!
Nella parte dedicata al laboratorio, sono state inserite una serie di planimetrie utili a chi sia in procinto di mettere a punto un laboratorio di stampa, anche in uno spazio molto limitato.
I capitoli di: Saper Serigrafare. La serigrafia in pratica. PRESTAMPA 9 Introduzione al capitolo 11 La differenza tra quadricromia e policromia 12 Prepariamo i template per i vari tipi di decoro 14 Preparazione dei file con Photoshop 19 Preparazione dei file con Illustrator 23 Un indispensabile controllo 25 Separazione colori 32 Ottenere un Retino con il Rip 35 Il retino geometrico 36 Il retino stocastico 37 Ottenere un Retino senza il Rip 41 Una checklist di riepilogo
IL TELAIO SERIGRAFICO 43 Introduzione al capitolo 44 La cornice 45 Il tessuto 47 Come procurarsi il telaio? 48 L’emulsione 50 Prepariamo l’emulsione 51 I miti da sfatare 52 Emulsionare il telaio 59 L’asciugatura del telaio 61 Quale espositore 63 Il montaggio della pellicola 67 Il giusto tempo di esposizione 72 Un utile accessorio: il calcolatore di esposizione 74 Lo sviluppo del telaio 77 Inconvenienti e rimedi nella preparazione del telaio
L’INCHIOSTRO 83 Introduzione al capitolo 86 Gli inchiostri a base acqua 90 Gli inchiostri a base solvente 93 Gli inchiostri Plastisol 96 Gli inchiostri UV
LA STAMPA 99 Introduzione al capitolo 100 Il banco di stampa 102 La racla 105 Accessori indispensabili 107 Altri strumenti utili per la stampa 108 La stampa su supporto piano a un colore 116 La stampa su supporto piano a più colori 118 Le variazioni sul tema 120 La stampa
IL LABORATORIO 129 Introduzione al capitolo 132 Vari tipi di laboratorio 137 Conclusioni
140 pagine con testi, illustrazioni e fotografie che spiegano nel dettaglio la stampa serigrafica: dalla prestampa al telaio, dagli inchiostri alla planimetria per un laboratorio perfetto.
Per decidere come stampare su forex è meglio partire dalla scelta dell’inchiostro: va bene un vinilico, lucido o opaco, come il Serigloss e il Serimat, che si trovano sul sito all’indirizzo http://www.cplfabbrika.com/vinilico-lucido-serigloss-quasar.html
Poiché si tratta di inchiostri a base solvente, possono essere stampati con telai fino a 120 fili per cm, ma il consiglio è di non superare i 90 fili, per lavorare con maggiore comodità senza che l’ink chiuda le maglie. Per la stampa di fondi pieni si può usare un telaio a 43 o 55 fili.
Devo fare serigrafie su oggetti in pelle e similpelle. Quale prodotto mi consigliate, che sia coprente e duraturo?
Sulla similpelle, che normalmente è pvc, aderisce benissimo l’inchiostro a base solvente Serimat a finitura opaca, oppure il Serigloss a finitura lucida.
Sulla pelle può aderire il medesimo Serimat oppure il Nyloflex: dipende dal tipo di concia che la pelle ha subito.
Tutti gli inchiostri citati si diluiscono con Diluente Lento 23 per essere portati alla viscosità più adatta alla tecnica di stampa adottata.
Si raccomanda sempre di fare dei test in quanto la pelle può aver subito trattamenti particolari che ne alterano le caratteristiche.
Vorrei iniziare a stampare le mie illustrazioni su tessuto e su carta, ma al momento non posso comprare una termopressa. Ci sono soluzioni per ovviare il problema?
Certamente, esistono varie opzioni, nel campo serigrafico, per poter stampare senza una termopressa.
Inchiostri a base d’acqua come il Modatex o il Texprint asciugano a temperatura ambiente e sono l’ideale per chi, specialmente alle prime armi, vuole avviare un piccolo laboratorio casalingo senza investire denaro per comprare tutta la strumentazione professionale.
Un aiuto, comodo ed economico, può essere dato dall’utilizzo di un phon, di una pistola termica o di un ferro da stiro.
Per stampare su carta e cartone, invece, sono disponibili vari tipi di inchiostri anche a base solvente, come il Serigloss o il Serimat, o l’inchiostro biologico Biobase, quest’ultimo molto comodo anche per quanto riguarda la pulizia del telaio: basterà l’acqua!
Buonasera, qulache mese fa ho stampato dei giubbotti impermeabili con il texilon bianco (ARGON), ma il cliente si è lamentato sulla durata dell’inchiostro. Cosa posso fare in futuro per far sì che ciò non accada più? Grazie e buona serata
Caterina, Reggio Calabria
Spesso i giubbotti impermeabili hanno subito un trattamento al silicone che impedisce all’inchiostro di aderire. Per questi problemi commercializziamo un Promotore di Adesione da stendere sul supporto prima di stamparlo, o da miscelare all’inchiostro stesso. L’inchiostro Quasar Nyloflex, da noi consigliato per questo tipo di supporti, prevede anche il catalizzatore che migliora l’adesione nei casi più difficili. Franco Ratto
Buongiorno, tempo fa avevo letto della possibilità di usare gli inchiostri serigrafici anche a spruzzo. Mi saprebbe indicare la dimensione minima della dose con cui poterlo fare? Quanto è fine il pigmento?
Sandro, Genova
Gli inchiostri serigrafici sono macinati per ore a zero micron, per cui la dimensione delle particelle è davvero minima. Può usare tranquillamente gli ugelli più piccoli. Le normali vernici da aerografo, più economiche degli inchiostri serigrafici, sono macinate più grosse. E’ comunque importante portare l’inchiostro ,per mezzo del suo diluiente, alla giusta viscosità.